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23 ottobre 2015

Il bando per le indagini diagnostiche sui solai delle scuole

Sul sito del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca è disponibile l'avviso per il finanziamento di indagini diagnostiche da effettuare sui solai e i controsoffitti degli edifici scolastici [clicca qui]. Le indagini consentiranno di valutare la presenza dei rischi più diffusi negli edifici: lo sfondellamento dei solai, ovvero il cedimento dei blocchi di laterizio interposti tra i travetti o il distacco di intonaco, e il cedimento del controsoffitto.

L’importo stanziato ammonta a 40 milioni di euro da assegnare agli Enti locali proprietari di edifici scolastici secondo i criteri previsti dal decreto ministeriale registrato alla Corte dei Conti il 24 settembre 2015 [clicca qui].

Con il bando il Ministero punta ad avere la radiografia delle condizioni dei solai degli istituti scolastici per prevenire i rischi di crollo e garantire la sicurezza. I dati e i risultati delle indagini andranno ad aggiornare l'Anagrafe dell'edilizia scolastica [clicca qui].

Gli Enti locali dovranno inviare la propria candidatura entro il 18 novembre 2015 utilizzando una piattaforma on line accessibile dal 26 ottobre 2015. I contributi saranno erogati nei 15 giorni successivi all'approvazione della graduatoria redatta per regione e ambito provinciale, sulla base dei punteggi assegnati a ciascun edificio scolastico e nei limiti delle risorse assegnate a ogni ambito territoriale [la tabella].

Le indagini, che dovranno essere affidate dagli enti entro il 31 dicembre 2015, possono riguardare sia le parti strutturali dei solai sia quelle non strutturali. L'importo massimo del contributo per le indagini relative agli elementi strutturali è pari a 7.000 euro per le scuole del primo ciclo e a 9.000 per le scuole del secondo ciclo, per le indagini relative agli elementi non strutturali è pari a 4.000 euro per le scuole del primo ciclo e di 6.000 euro per le scuole del secondo ciclo.



Documentazione

- DM Miur registrato alla Corte dei Conti il 24/09/2015– Finanziamento delle indagini diagnostiche sui solai degli edifici scolastici [clicca qui]

- il testo dell’Avviso - prot. n. 12812 del 15 ottobre 2015 [clicca qui]
- la tabella di riparto delle risorse [clicca qui]

16 giugno 2015

Edilizia scolastica: varata la Programmazione nazionale pluriennale 2015-2017

Il 29 maggio 2015 la Ministra dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Stefania Giannini, ha firmato un decreto che consente al nostro paese di dotarsi in tema di edilizia scolastica di una “Programmazione nazionale pluriennale” di interventi sulla base delle priorità indicate dalle Regioni entro lo scorso 30 Aprile 2015.
In questo modo l’Italia si è dotata, per la prima volta, di un'unica lista di priorità individuate dagli enti locali.
La Programmazione 2015/2017 prevede uno stanziamento di 3,7 miliardi di euro per 6.368 interventi richiesti dalle Regioni (le priorità, indicate dagli enti locali, saranno via via finanziate con le risorse disponibili nel corso del triennio).
Il decreto ha sbloccato la spesa per i primi 1.300 interventi che saranno subito coperti con 905 milioni dei mutui agevolati che le Regioni potranno accendere, con oneri di ammortamento a carico dello Stato, con la Bei (Banca europea per gli investimenti) e la Cassa depositi e prestiti.
Per coprire l’intero fabbisogno occorrerà pertanto reperire entro il 2017 circa 2,8 miliardi (per i rimanenti 5.068 interventi).
Saranno finanziati interventi di ristrutturazione, messa in sicurezza, adeguamento antisismico, efficientamento energetico di scuole, immobili all'Alta formazione artistica, musicale e coreutica o adibiti ad alloggi e residenze per studenti universitari. Si potranno costruire nuovi edifici e realizzare palestre. Gli enti locali proprietari degli immobili dovranno procedere all'aggiudicazione almeno provvisoria degli interventi entro il 31 ottobre 2015.
Dal comunicato del Governo del 29 Giugno 2015 [clicca qui], si apprende che tra i 1.300 interventi finanziati circa il 25% riguarda nuove costruzioni, il rimanente 75% è relativo a manutenzione e ristrutturazione di edifici esistenti.
L'elenco completo degli interventi della prima Programmazione nazionale per l'edilizia scolastica per il triennio 2015/2017 è disponibile sul sito del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca [clicca qui].

Per agevolare la lettura dei documenti, li riportiamo di seguito:
- allegati per Regione [clicca qui] (Lombardia: allegato I)
- riparto per Regione e per provincia [clicca qui]
- infografica programmazione triennale interventi: [clicca qui]
- decreto mutui, la mappa regionale dei finanziamenti: [clicca qui]

Per sapere se la Regione ha chiesto interventi per la vostra scuola, occorre consultare l’“allegato per regione”: [clicca qui] (le scuole sono indicate con il codice maccanografico).

Abbiamo decodificate i codici delle scuole di Milano. Per completare l'elenco abbiamo incrociato i documenti del Miur con quelli della Regione Lombardia [clicca qui]. Malgrado alcune differenze (indirizzi delle scuole), forniamo l'elenco delle scuole della città di Milano interessate dagli interventi già finanziati (tranne per i quattro casi "dato non disponibile"): [clicca qui]

Normativa:
- articolo 10 DL n. 104 del 2013 [clicca qui]
- decreto Mutui Bei del 23 gennaio 2015 [clicca qui]
- decreto Miur 16 marzo 2015 contenente la ripartizione regionale delle risorse BEI previste dal cosiddetto Decreto Mutui [clicca qui]

I nostri post:
- Regione Lombardia, il bando per rilevare il fabbisogno di interventi di edilizia scolastica [clicca qui] (25 marzo 2015)
- Edilizia scolastica: il decreto mutui [clicca qui] (23 marzo 2015)

26 marzo 2015

Milano, la situazione degli edifici in città e le conseguenze del Decreto Mutui di Regione Lombardia (di A. Pozzi)

L'edilizia scolastica milanese, uno dei temi che seguiamo da anni, è anche uno di quelli più caldi per la città: tante volte abbiamo parlato di edifici in condizioni pietose, di chiusure, trasferimenti temporanei di intere classi o scuole, plessi che da tempo attendono piccole e grandi riqualificazioni, a volte anche lavori e ricostruzioni andate a buon fine. Ma la lista è ancora lunghissima, perché il patrimonio scolastico della città, almeno quello edilizio, è quasi sempre vetusto e mal (ma)nutenuto.
Giusto ieri, in occasione di una seduta congiunta delle commissioni Lavori Pubblici e Istruzione a Palazzo Marino, convocata per un aggiornamento sulla programmazione dei lavori di edilizia scolastica l'assessore comunale ai Lavori pubblici Carmela Rozza ha riferito sulla situazione attuale, commentando anche il decreto pubblicato sempre nella giornata di ieri dalla Regione Lombardia in attuazione al Decreto Mutui, che autorizza le Regioni a stipulare mutui trentennali per opere di ristrutturazione degli edifici scolastici con oneri di ammortamento a carico dello Stato. "Oggi la Regione Lombardia ha fatto una scelta sciagurata: ha deciso di premiare le gare al massimo ribasso" ha detto Rozza "ha emanato il bando su cui raccogliere le richieste di finanziamento e abbiamo avuto tre brutte notizie. Una di queste è che si assegna maggior punteggio ai progetti esecutivi al massimo ribasso, con un punteggio doppio rispetto agli altri. Io non so più come affrontare questo problema: tutti dicono che il massimo ribasso è una sciagura e poi la Regione lo sceglie. È una scelta sciagurata".
Uno dei criteri fissati dalla Regione, ha spiegato sempre l'assessore Rozza, prevede infatti che i progetti esecutivi al massimo ribasso ricevano 10 punti per la graduatoria fra gli interventi proposti dai Comuni per il finanziamento, mentre per gli altri progetti, preliminari o definitivi, il punteggio è di 5. "Non ci aspettavamo che venisse dato un privilegio proprio alle gare al massimo ribasso, considerando la battaglia che tutti stanno facendo su questo sistema. Noi veniamo dall'esperienza della gara per il Trotter, in cui abbiamo ricevuto proposte di ribasso fino al 64%. Di fronte a offerte così fortemente anomale noi abbiamo detto che non è una strada più' percorribile e grazie alla centrale unica degli appalti non ci siamo fermati: abbiamo chiesto verifiche su tutte le voci di costo presentate, siamo persino andati dai fornitori a chiedere se quei ribassi erano possibili, e due fornitori hanno disconosciuto i preventivi. Abbiamo fatto denuncia per falso in atto pubblico e cacciato le imprese fuori dalla gara". "Si deve decidere come si vuole che le imprese lavorino" ha incalzato Carmela Rozza, "e se nelle scuole vogliamo ritrovarci la sabbia invece del calcestruzzo. Il Comune ha scelto un'altra strada. Alla Regione bisognerà spiegare che quella per il massimo ribasso è una scelta sciagurata". Dalla maggioranza in consiglio è arrivata la proposta di una interrogazione sui criteri indicati dalla Regione, dall'assessore quella di una seduta congiunta delle commissioni comunale e regionale per affrontare il problema.
Entrando nel dettaglio dell'applicazione del decreto sugli istituti milanesi, Rozza ha spiegato che nessuno degli interventi di edilizia scolastica in città potrà essere finanziato interamente attraverso il Decreto Mutui del governo, poiché "il tetto massimo per ogni intervento, fissato dalla Lombardia in 5 milioni di euro, comporta che nessun intervento proposto da Milano possa essere finanziato interamente". Vale per gli interventi sulle scuole di via Viscontini e via Puglie, indicati dal sindaco Giuliano Pisapia come i primi candidati al sostegno deciso dal governo per l'edilizia scolastica, ma anche per quelli in via Hermada e via Magreglio: i primi due valgono rispettivamente 13 e 12 milioni di euro, i secondi 11 e 9,6 milioni.
"La mia non vuole essere una critica alla Regione Lombardia - ha sottolineato Rozza - perché altre Regioni hanno fissato un tetto ancora più basso, ma per Milano non è una buona notizia: dalle risorse del governo, che non ha peraltro ancora ripartito i fondi fra le Regioni, potrà essere coperta solo una parte degli interventi".
C'è poi un altro aspetto poco confortante: secondo quanto pubblicato nel bando, "possono essere finanziati progetti solo per una unica unità scolastica: avevamo ad esempio in programma un progetto di adeguamento delle barriere architettoniche su più istituti, non potremo presentarlo". Inseriti nel Piano delle opere pubbliche, per gli interventi per via Puglie e via Magreglio ci sono i progetti definitivi, per via Viscontini quello preliminare, per via Hermada quello esecutivo. "Abbiamo tenuto in stand by le gare per non rischiare di non poter partecipare al bando. Ora partiamo".
La scadenza per la presentazione delle richieste di finanziamento dalla Regione è fissata per il 10 aprile.
Nell'occasione di ieri, l'assessorato ai Lavori pubblici ha poi chiesto al consiglio comunale di inserire nel prossimo Piano delle Opere altri tre abbattimenti di scuole, oltre a quelli già previsti (ovvero, come detto sopra, via Viscontini e via Hermada; e interventi analoghi sono finanziati per via Martinelli, via Martinetti, via Ghini e via Betti 71): il primo per la scuola di via Strozzi, che al momento "teniamo monitorata e controllata", e altri due ancora da comunicare. Carmela Rozza, nel fare il punto sui lavori di edilizia scolastica in programma, ha spiegato anche che per il Trotter, dopo i ritardi legati alle anomalie emerse nelle offerte, si prevede di individuare il vincitore della gara ad aprile, "dopo Pasqua", per aprire il previsto "cantiere intensivo e finire tutto entro il 2016".
Le tempistiche in generale costituiscono un ulteriore problema in relazione al bando regionale: "Entro maggio ci dicono se finanziano le opere, entro settembre io devo avere appaltato" spiega l'assessore. "Peccato che, salvo si tratti di una procedura negoziata per un asilo di un paio di stanze, per qualsiasi appalto di un certo valore occorrono 8 mesi. Non è possibile che chi fa le leggi non sappia quali siano le regole che presiedono agli appalti: se il governo vuole davvero che si costruiscano le scuole, i tempi di gara devono rispettare le procedure".
Nel frattempo, annuncia che anche la scuola primaria di via Morosini chiuderà per lavori di rimozione dell'amianto: la copertura è messa male, l'analisi tecnica ha rilevato presenza di amianto "e abbiamo perciò deciso di chiuderla questa estate per una bonifica su tutta la scuola". Concluso l'anno scolastico, ha spiegato Rozza, l'amianto sarà rimosso completamente durante l'estate. Per la ripresa delle lezioni a metà settembre sarà riaperto il primo piano mentre i lavori proseguiranno sul secondo, ma a bonifiche ormai ultimate.
Antiniska Pozzi, ChiamaMilano, 19 marzo 2015

25 marzo 2015

Regione Lombardia, il bando per rilevare il fabbisogno di interventi di edilizia scolastica

La Giunta regionale lombarda nella seduta del 16 marzo 2013 ha approvato il bando attraverso il quale rilevare il fabbisogno di interventi di edilizia scolastica, in attuazione dell'art. 10 del D.L. n. 104/2013 “Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca”.
Le tipologie di intervento ammissibili a valere sul presente bando sono:
- interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico, efficientamento energetico di immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica;
- interventi di costruzione di nuovi edifici scolastici pubblici;
- interventi di realizzazione di palestre nelle scuole o volti al miglioramento delle palestre scolastiche esistenti.
Possono presentare domanda gli Enti locali, proprietari di edifici sedi di istituzioni scolastiche statali dell’infanzia, primarie, secondarie di primo e secondo grado, funzionanti alla data di scadenza per la presentazione delle domande.
Sono ammissibili, ai fini dell’inserimento nella graduatoria, i progetti il cui importo complessivo sia superiore ad euro 100.000,00.
Per i comuni: il contributo regionale non può superare l’80% dell’importo totale del progetto (comprensivo di IVA e somme a disposizione), fino ad un massimo di 5.000.000,00 euro.
Per le province e la Città Metropolitana: il contributo regionale può corrispondere al 100% dell’importo totale del progetto (comprensivo di IVA e somme a disposizione), fino ad un massimo di 5.000.000,00 euro.
Le risorse verranno erogate sotto forma di contributi a fondo perduto.

- testo del DGR n. 3293 del 16 marzo 2015 Regione Lombardia [clicca qui]

23 marzo 2015

Edilizia scolastica, il Decreto Mutui

E’ stato pubblicato lo scorso 3 marzo 2015 nella Gazzetta Ufficiale il c.d. Decreto Mutui che autorizza le Regioni a stipulare mutui trentennali per gli edifici scolastici con oneri di ammortamento a carico dello Stato.
Con il decreto, che stanzia 40 milioni di euro annui, le Regioni potranno accendere un mutuo con la Banca europea per gli investimenti, la Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa, la Cassa Depositi e Prestiti o altri soggetti autorizzati per realizzare interventi straordinari di ristrutturazione, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico di scuole pubbliche, palestre scolastiche, residenze per studenti universitari e immobili dell'alta formazione artistica e musicale. Sarà possibile anche procedere alla costruzione di nuovi edifici scolastici e alla creazione di nuovi impianti sportivi nelle scuole.
Il Decreto è stato approvato il 23 gennaio scorso e prevedeva entro il 15 febbraio 2015 la ripartizione delle risorse tra le regioni ad opera del Miur. A seguito del ritardo della pubblicazione ufficiale, un accordo raggiunto in sede di Osservatorio per l'edilizia scolastica ha previsto una proroga di trenta giorni (il Decreto di proroga ha già ottenuto la firma del MIUR).
Le Regioni dovranno inviare al Miur, al Ministero dell'Economia e a quello delle Infrastrutture i piani regionali triennali di edilizia scolastica redatti sulla base delle richieste presentate dagli enti locali (al momento) entro il 31 marzo 2015.
Sulla base dei programmi presentati dalle Regioni, il Miur approverà il piano nazionale di edilizia scolastica entro il 30 aprile 2015.

- il testo del Decreto Mutui (G.U. Serie generale n. 51 del 3 marzo 2015) [clicca qui]
- il parere della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome [clicca qui]

30 gennaio 2015

8x1000 all'edilizia scolastica: presentati oltre 1.000 progetti

Sono circa mille i progetti presentati entro il 15 dicembre 2014 da Enti e Associazioni per beneficiare dei fondi per l'8X1000 che dallo scorso anno - se devoluto allo Stato - finanzierà anche interventi per l'edilizia scolastica.  La commissione che esaminerà le domande e i relativi progetti sarà nominata a breve e comprenderà membri della Struttura di missione per l'edilizia scolastica di Palazzo Chigi, del MIUR, del MIT e di altri Dipartimenti e Ministeri interessati. 
L'8x1000 andrà a finanziare attività di riqualificazione e bonifica degli Istituti dall'amianto, interventi volti all'adeguamento antisismico, progetti per l'abbattimento delle barriere architettoniche nelle scuole e per l'efficientamento energetico. 
fonte: http://italiasicura.governo.it/site/home/scuole/articolo238.html

Il nostro post del 3/09/2014 "L'otto per mille per l'edilizia scolastica" [clicca qui]

7 gennaio 2015

A che punto siamo con i lavori di edilizia scolastica del Governo Renzi?

A che punto siamo con i lavori di edilizia scolastica del Governo Renzi? [sull'argomento un post del 24/7/2014 dal ns blog: clicca qui].
Ad oggi sono stati chiusi 1511 cantieri di altrettante scuole. Nel consiglio dei ministri n. 43 del 24 dicembre 2014 è stato approvato il nuovo termine per appaltare i lavori di messa in sicurezza delle scuole: 28 febbraio 2015. E’ stato inoltre prorogato al 31 dicembre 2015 il termine per il trasferimento delle risorse agli enti locali che hanno concluso o stanno concludendo i lavori per consentire i pagamenti (inizialmente la data era il 31 dicembre 2014).

Progetto #scuolenuove
Sono stati portati a termine 129 interventi; sono aperti ancora 129 cantieri e stanno per aprire altri 34. In progettazione o appalto ve ne sono 72.
Fatto un bilancio anche della distribuzione della spesa nel 2014:
-        22,5% progettazione
-        25% riqualificazione
-        15,1% messa in sicurezza degli edifici
-        9,4% efficientamento energetico
-        3,2% realizzazione o riqualificazione di palestre
-        2,4% abbattimento delle barriere architettoniche.

Progetto #scuolesicure
Sono 659 gli interventi all’attivo:
-        369 sono quelli conclusi al dicembre 2014
-        195 sono quelli in corso
-        95 allo stato iniziale
In progettazione ne sono previsti 1600. Si stima che con i ribassi d’asta nel 2015 potranno essere finanziati ulteriori 845 interventi.

Progetto #scuolebelle
Sono stati finanziati finora interventi che interessano 7000 plessi scolastici. Ulteriori 300 milioni sono in attesa di essere sbloccati nel 2015 e riguarderanno 10.160 scuole.

Sul sito #italiasicura [clicca qui] sono visibili gli interventi dei comuni che hanno aperto nuovi cantieri di edilizia scolastica a seguito dello sblocco del patto di stabilità. Il sito dovrebbe essere anche segnalato l’avanzamento di tutti gli interventi già avviati con finanziamenti statali per la sicurezza, l’adeguamento antisismico e l’efficientamento energetico. Se il nome del comune indicato non compare, è perché non sono stati ancora avviati interventi.

4 gennaio 2015

Storica sentenza del Tar: niente classi affollate in presenza di disabili

II Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia (Sezione Terza), con la sentenza n. 2250/2014, ha accolto il ricorso presentato da genitori e studenti di un Liceo di Palermo contro la costituzione di nuova classe (IV F) composta da 24 alunni di cui 4 disabili con connotazione di gravità, frutto dell’accorpamento delle precedenti classi IV F e IV G, rispettivamente formate da 13 e 11 alunni, caratterizzate dalla presenza di due disabili gravi per classe.
La normativa di riferimento è il D.P.R. n. 81/2009 “Norme per la riorganizzazione della rete scolastica e il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola”.
L’articolo 5 (Classi con alunni in situazione di disabilità) del D.P.R. stabilisce al comma 2 che “Le classi iniziali delle scuole ed istituti di ogni ordine e grado, ivi comprese le sezioni di scuola dell'infanzia, che accolgono alunni con disabilità sono costituite, di norma, con non più di 20 alunni, …”.
Ma la scelta di accorpamento del dirigente scolastico era stata motivata con riferimento all'art. 17 comma 1 dello stesso D.P.R. secondo il qualele classi intermedie sono costituite in numero pari a quello delle classi di provenienza degli alun­ni, purché siano formate con un numero medio di alunni non inferiore a 22; diversamente si procede alla ricomposizione delle classi secon­do i criteri indicati all'articolo 16.
Il decreto 81/2009 parrebbe dunque limitare alle sole prime classi, e non alle classi intermedie, il limite di 20 alunni in presenza di disabili.
Ma il giudice amministrativo ha ritenuto che una lettura improntata a parametri di logicità impone di rite­nere che il limite dei venti alunni previsto per le «classi iniziali» debba considerarsi valido per tutte le classi e che l’interpretazione della norma deve essere in linea con le esigenze di inclusione dell'alunno disabile così come tracciate dalla legislazione interna di riferimento e dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.
Il Tribunale Ammini­strativo ha riconosciuto che l'eccessivo numero di alunni per classe, oltre ad aggravare i rischi relativi alla sicurezza, incide negativamente sulla qualità della didattica pregiudicando la for­mazione degli alunni e, in particolar modo, non consentendo la piena integrazione dei disabili.
La sentenza dunque mette in discussione il modo con cui vengono formate le classi e la logica del risparmio che attraversa la politica scolasti­ca degli ultimi venti anni imponendo all’amministrazione scolastica, per la prima volta, il rispetto, in presenza di disabili, del tetto massimo di 20 alunni nelle classi successive alla prima, come affermato dall’articolo 5 comma 2 del DPR 81/09.
Ancora dalla sentenza del Tar Sicilia: “[…] È indubbio che l’esito complessivo dell’attività di didattica non può costituire parametro idoneo per verificare se lo svolgimento della stessa sia stata in linea con le norme che tutelano anche i diritti dei disabili non foss’altro perché al di là dell’esito dello scrutinio del corpo docente è indubbio che l’allocazione in una classe con un numero di alunni di gran lunga inferiore avrebbe certamente garantito per tutti un servizio quantomeno migliore oltre che in linea con le previsioni normative”.
In definitiva la classe di 24 alunni con 4 disabili dovrà essere scorporata in due classi. Con buona pace dell'amministrazione che conta di far cassa sulla pelle dei più deboli.

Documenti:
- Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia (Sezione Terza), sentenza n. 2250/2014 [clicca qui]
- Decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009 n. 81 “Norme per la riorganizzazione della rete scolastica e il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola” [clicca qui]
- La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità [clicca qui]

3 settembre 2014

L'otto per mille per l'edilizia scolastica

Sulla possibilità di destinare l’otto per mille all’edilizia scolastica pubblica abbiamo ricevuto diverse mail che segnalavano l’assenza di una voce specifica nel modello 730-1 redditi 2013.
E’ corretto. Il contribuente che intende destinare l’otto per mille all’edilizia scolastica deve scegliere la destinazione “Stato”.
Fino all’anno scorso erano ammessi alla ripartizione della quota dell'otto per mille a diretta gestione statale esclusivamente gli interventi straordinari per il contrasto alla fame nel mondo, in caso di calamità naturali, per l'assistenza ai rifugiati e per la conservazione dei beni culturali.
Con la legge di stabilità 2014 (legge 27 dicembre 2013, n.147, art.1, comma 206) è stata aggiunta una quinta categoria beneficiaria, ovvero l’edilizia scolastica pubblica.
Gli interventi per l’edilizia scolastica sono rivolti alla ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all'istruzione scolastica».
Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 23 luglio 2014, ha approvato uno schema di regolamento che modifica ed integra il decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1998 n.76 (decreto che specifica criteri e procedure per l’utilizzazione della quota dell’otto per mille dell’Irpef devoluta alla diretta gestione statale), adeguandosi a quanto previsto dalla legge di stabilità per il 2014. Lo schema di regolamento dovrà raccogliere i pareri del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari di merito.
Per poter accedere ai fondi per l’edilizia scolastica, le amministrazioni comunali devono fare domanda entro il 30 settembre 2014.

28 marzo 2014

Caro Miur, conoscere i dati sulle condizioni degli edifici scolastici è un diritto dei cittadini

I cittadini italiani hanno il diritto di conoscere i dati sulle condizioni degli edifici scolatici. Lo ha stabilito, finalmente, il Tar del Lazio il 19 marzo scorso con la sentenza 03014/2014 [clicca qui] che ha accolto il ricorso di [Cittadinanzattiva] contro il Ministero dell’Istruzione dell’Università della Ricerca che nel settembre 2013 aveva negato all’associazione l’accesso alle informazioni contenute nell’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica, a quelle raccolte attraverso la mappatura degli elementi non strutturali , nonché alle “informazioni analitiche relative alla presenza delle certificazioni di agibilità statica, di adeguamento sismico, igienico-sanitario, prevenzione incendi; la mappatura delle barriere architettoniche, la presenza di bagni per disabili, l’elenco degli interventi effettuati e da realizzare relativi alla rimozione di amianto; la presenza o meno del documento di valutazione dei rischi e del piano di evacuazione”.
La sentenza del TAR stabilisce inoltre in modo chiaro ed univoco che la “responsabilità della costituzione e dell’aggiornamento periodico della banca dati sebbene ciò debba avvenire con la collaborazione degli enti locali interessati” e ordina al MIUR di permettere “l’accesso civico a documenti, dati e informazioni (…) contenuti nell’Anagrafe dell’edilizia scolastica”. Viene inoltre ribadita la legittimità delle richieste di “documenti, informazioni e dati di cui sia stata omessa pubblicazione”.
La sentenza è dunque un passo in direzione della trasparenza.  Adriana Bizzarri, Coordinatrice Nazionale della Scuola di Cittadinanzattiva: “Per anni abbiamo chiesto a gran voce, in tutte le sedi, a tutti i Ministri dell’Istruzione dal 2002 ad oggi di conoscere le reali condizioni degli edifici scolastici italiani non per creare allarme sociale né con intenti scandalistici ma solo perché cittadini ed istituzioni sapessero, dati alla mano, quanto grave fosse la situazione dell’edilizia scolastica italiana, così come i nostri Rapporti annuali dimostrano; quali fossero le priorità degli interventi, a quanto dovesse ammontare l’investimento complessivo per la messa in sicurezza. Non siamo mai stati ascoltati. Cosa peggiore, non sono stati ascoltati i tanti genitori, comitati, studenti, personale della scuola che a noi si sono rivolti per poter essere rassicurati sul fatto che la scuola frequentata dai propri figli fosse sicura. Chiediamo al Ministro dell’Istruzione, On. Stefania Giannini di non opporsi a questo provvedimento e con lei al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, di avviare un’operazione di coerenza rispetto alla priorità attribuita alla scuola e all’edilizia scolastica, in particolare, e di trasparenza rispetto alle reali condizioni delle scuole”.

28 ottobre 2013

Regione Lombardia, i progetti in tema di riqualificazione e messa in sicurezza delle scuole

La Regione Lombardia ha approvato, nel rispetto dei criteri approvati dalla Giunta regionale con delibera n. X/615 del 6 settembre 2013 [clicca qui], la graduatoria dei progetti presentati dalle Province e dai Comuni per la realizzazione degli interventi in materia di riqualificazione e di messa in sicurezza delle scuole statali.
L’assegnazione dei contributi agli enti locali, come previsto dal d.l. 69/2013 (art. 18, comma 8-quater), sarà effettuata con decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca entro il 30 ottobre 2013.
Una Commissione regionale, istituita per la valutazione dei progetti presentati alla Regione Lombardia dalle Provincie e dai Comuni, ha elaborato una graduatoria degli interventi presentati. Nella redazione della graduatoria è stato considerato prioritario l’elenco degli interventi relativi ad edifici in cui sia stata censita la presenza di amianto.
La graduatoria è consultabile nell’allegato “A” al decreto della Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro n. 9258 del 15 ottobre 2013 [clicca qui].
Come potete verificare,  gli istituti scolastici coinvolti sono 455 di cui:
  • 90 per interventi relativi alla bonifica dell’amianto
  • 113 per interventi in ottemperanza a prescrizioni degli enti competenti in materia di sicurezza e agibilità dell’edificio (ASL e Vigili del Fuoco)
  • 167 per interventi di adeguamento normativo in materia di sicurezza
  • 85 per interventi di ristrutturazione e manutenzione straordinaria funzionali alla messa in sicurezza dell’edificio.
Per quanto riguarda le scuole del Coordinamento Unacrepaincomune la Primaria “F. Caracciolo” (elementare di via Iseo) è presente nella graduatoria al 14. posto (tipologia intervento: “bonifica dell’amianto” per un importo totale a progetto di 790.674,16 euro) (cfr. la prima pagina del citato allegato “A” del decreto 9258/2013).

Sul tema dell’amianto nelle scuole di Milano rimandiamo al nostro post del 17 settembre 2013 [clicca qui] (nel piano di rimozione dell'amianto del Comune di Milano la scuola elementare di via Iseo figura nell’elenco dei 18 istituti scolastici per i quali l’Amministrazione ha presentato in Regione Lombardia i progetti esecutivi per ottenere i finanziamenti previsti dal "Decreto del Fare"). 
Il 14. posto della graduatoria delle Regione è assegnato poiché agli interventi, prioritari, di bonifica dall’amianto si sommano quelli di ristrutturazione dell’edificio? E' solo una supposizione poiché non disponiamo al momento del progetto presentato dal Comune di Milano.

27 ottobre 2013

Il provvedimento sull’edilizia scolastica approvato dal Consiglio regionale lombardo

Il 22 ottobre 2013 il Consiglio regionale lombardo ha approvato a larga maggioranza la proposta di atto amministrativo (PDA) relativa agli interventi a favore del patrimonio scolastico per il triennio 2013-2015. L’atto si propone di definire i contenuti della programmazione degli interventi di edilizia scolastica per il triennio indicato individuando gli obiettivi da perseguire, le aree di intervento strategiche, i relativi strumenti finanziari con l’obiettivo di sostenere e favorire la qualificazione e razionalizzazione del patrimonio edilizio.
Trattandosi di linee guida occorrerà verificare se e quanti fondi verranno effettivamente stanziati in fase di previsione di bilancio.
Se diamo un’occhiata alla tabella pubblicata nell’allegato “A” del documento “Indirizzi per la programmazione degli interventi a favore del patrimonio scolastico per il triennio 2013/2015” risulta evidente che gli interventi realizzati negli ultimi sette anni dalla Regione in materia di edilizia scolastica hanno fornito solo soluzioni parziali alla necessità di adeguamento e rinnovamento del patrimonio edilizio. Si è trattato in prevalenza di interventi volti alla conservazione del patrimonio esistente. Inoltre è evidente come dal 2011 le risorse si siano ridotte in maniera significativa.
E’ lo stesso Consiglio Regionale a segnalare che in sette anni sono stati finanziati 1600 interventi in materia di edilizia scolastica con investimenti pari a circa 297 milioni di euro. Ma per comprendere il reale fabbisogno, viene segnalato che nel triennio 2006/2008 sono pervenute richieste per quasi 2 miliardi di euro.
Pur se alcuni degli indirizzi per la programmazione degli interventi a favore del patrimonio scolastico approvati dal Consiglio regionale lombardo sono sicuramente condivisibili, ad esempio laddove viene indicata la priorità della bonifica dall’amianto degli edifici scolastici o l’ammodernamento delle strutture, NON possiamo fare a meno di segnalare quanto poco convincente sia il forte coinvolgimento dei privati previsto dal ricorso a strumenti finanziari come il project finance  o la previsione dell’alienazione di edifici pubblici a fondi immobiliari privati.
Inoltre, NON convince la revisione degli interventi di edilizia all’interno del piano di revisione del dimensionamento delle istituzioni scolastiche poiché siamo assolutamente convinti che gli Istituti con elevati numeri di studenti siano inadeguati a garantire la qualità dell’offerta formativa.
Il testo del PDA n. 6 “Indirizzi per la programmazione degli interventi a favore del patrimonio scolastico per il triennio 2013/2015”: [clicca qui].