Circa un anno e mezzo fa avevamo pubblicato le foto del restyling della scuola elementare di via Iseo, la primaria Caracciolo, una delle scuole che facevano parte del coordinamento Una crepa in Comune,
nato nel 2010 per chiedere all'amministrazione di allora una serie di
interventi anche molto urgenti negli edifici di sei scuole di zona 9. Ne
abbiamo parlato più e più volte, seguendo le diverse scuole nel loro
percorso, che è stato lungo ma positivo. Anche se non si è ancora del
tutto concluso: la crepa, per restare in metafora, è ancora in parte
aperta.
Tralasciando il "caso" della media Cassinis di Niguarda, che dopo
una trafila infinita dovrebbe veder aprire i cantieri a breve, anche gli
edifici che ospitano le scuole del complesso Don Orione non hanno
completato il loro percorso. Lo scorso marzo il Consiglio dell'Istituto
ha perciò sollecitato un aggiornamento sullo stato dei cantieri mettendo
in risalto alcune criticità: ad esempio la mancanza di un montascale
nell'edificio della primaria Caracciolo, necessario per ovviare alle
barriere architettoniche presenti nel plesso (è utile spiegare che al
piano superiore sono situati numerosi laboratori, gran parte
delle classi, perché l'inserimento della scuola d'infanzia al piano
terreno ha imposto una riorganizzazione degli spazi e una minore
disponibilità di classi al piano terreno, dove normalmente stanno le
classi prime e le classi con alunni affetti da disabilità motorie). C'è
poi l'annoso problema del giardino della scuola, scarsamente fruibile e
pericoloso perché il manto erboso è totalmente assente; lo spazio
sterrato, fatto di asfalto deteriorato, terra battuta, sassi e radici
sporgenti, è spesso causa di infortuni dei bambini ed oggi questa
condizione riduce in maniera sensibile la fruibilità degli spazi.
Anche
l'edificio che ospita la primaria di via Fabriano, stesso plesso,
presenta criticità, relative ad esempio al cantiere di rimozione
dell'amianto che si è concluso da tempo, ma non si è ancora avuta la
piena disponibilità delle aree verdi interessate: "è necessario capire
se e quando si avrà piena agibilità degli spazi esterni" dicono i
genitori del Consiglio di Istituto.
In seguito alle segnalazioni dei
genitori e del Consiglio di istituto, giovedì scorso si è svolto un
sopralluogo effettuato dall'arch. Mancuso, dopo il quale è stata
riconosciuta dal settore competente dell'amministrazione (Settore
tecnico scuole e strutture sociali) la necessità di "dotare la scuola di
un presidio provvisorio che possa risolvere le eventuali necessità
di accessibilità al primo piano sia per l’utenza scolastica che per
quella elettorale del prossimo mese di giugno", e forse verrà preso in
prestito dalla scuola di via Veglia una sorta di "trattorino montascale"
inutilizzato. Ma la domanda, dei genitori e non solo, resta: "il
problema delle barriere architettoniche all'interno del seggio
elettorale si presenterà ancora una o due volte entro giugno 2016, poi
nulla fino ad altra tornata elettorale, ma le barriere architettoniche
per la scuola, il suo personale e la sua utenza rimangono e incidono
sull'attività quotidiana, quando potremo vedere affrontata e risolta
questa problematica?".
Lo stesso dicasi per il rifacimento del
giardino: "Non chiediamo il rifacimento del giardino per uno o due
eventi all'anno che potrebbero tenersi a scuola, anziché nell'antistante
centro sportivo, ma per il benessere e la sicurezza quotidiana dei
nostri figli" spiega Gabriele Battagliarin, presidente del Consiglio di
Istituto." E' legittimo attendersi il rifacimento dell'intero giardino,
anziché della sola area giochi dedicata alla scuola d'infanzia, prima
dell'avvio del prossimo anno scolastico?"
E' vero, entrambi i plessi
appartenenti all'Istituto Comprensivo Don Orione - quello di via Iseo e
quello di via Fabriano - hanno visto negli anni scorsi interventi che ne
hanno finalmente reso dignitose le pessime condizioni in cui versavano.
Perché non fare quel passo in più restituendo alla scuola tutto il suo
potenziale? E chiudere davvero quella crepa, non solo rattopparla.
(da ChiamaMilano, 27 maggio 2016, senza firma)
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