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27 maggio 2016

Istituto Comprensivo Don Orione, percorsi non conclusi (da ChiamaMilano)

Circa un anno e mezzo fa avevamo pubblicato le foto del restyling della scuola elementare di via Iseo, la primaria Caracciolo, una delle scuole che facevano parte del coordinamento Una crepa in Comune, nato nel 2010 per chiedere all'amministrazione di allora una serie di interventi anche molto urgenti negli edifici di sei scuole di zona 9. Ne abbiamo parlato più e più volte, seguendo le diverse scuole nel loro percorso, che è stato lungo ma positivo. Anche se non si è ancora del tutto concluso: la crepa, per restare in metafora, è ancora in parte aperta.
Tralasciando il "caso" della media Cassinis di Niguarda, che dopo una trafila infinita dovrebbe veder aprire i cantieri a breve, anche gli edifici che ospitano le scuole del complesso Don Orione non hanno completato il loro percorso. Lo scorso marzo il Consiglio dell'Istituto ha perciò sollecitato un aggiornamento sullo stato dei cantieri mettendo in risalto alcune criticità: ad esempio la mancanza di un montascale nell'edificio della primaria Caracciolo, necessario per ovviare alle barriere architettoniche presenti nel plesso (è utile spiegare che al piano superiore sono situati numerosi laboratori, gran parte delle classi, perché l'inserimento della scuola d'infanzia al piano terreno ha imposto una riorganizzazione degli spazi e una minore disponibilità di classi al piano terreno, dove normalmente stanno le classi prime e le classi con alunni affetti da disabilità motorie). C'è poi l'annoso problema del giardino della scuola, scarsamente fruibile e pericoloso perché il manto erboso è totalmente assente; lo spazio sterrato, fatto di asfalto deteriorato, terra battuta, sassi e radici sporgenti, è spesso causa di infortuni dei bambini ed oggi questa condizione riduce in maniera sensibile la fruibilità degli spazi.
Anche l'edificio che ospita la primaria di via Fabriano, stesso plesso, presenta criticità, relative ad esempio al cantiere di rimozione dell'amianto che si è concluso da tempo, ma non si è ancora avuta la piena disponibilità delle aree verdi interessate: "è necessario capire se e quando si avrà piena agibilità degli spazi esterni" dicono i genitori del Consiglio di Istituto.
In seguito alle segnalazioni dei genitori e del Consiglio di istituto, giovedì scorso si è svolto un sopralluogo effettuato dall'arch. Mancuso, dopo il quale è stata riconosciuta dal settore competente dell'amministrazione (Settore tecnico scuole e strutture sociali) la necessità di "dotare la scuola di un presidio  provvisorio  che possa  risolvere le eventuali necessità di accessibilità al primo piano sia per l’utenza scolastica che  per quella elettorale del prossimo mese di giugno", e forse verrà preso in prestito dalla scuola di via Veglia una sorta di "trattorino montascale" inutilizzato. Ma la domanda, dei genitori e non solo, resta: "il problema delle barriere architettoniche all'interno del seggio elettorale si presenterà ancora una o due volte entro giugno 2016, poi nulla fino ad altra tornata elettorale, ma le barriere architettoniche per la scuola, il suo personale e la sua utenza rimangono e incidono sull'attività quotidiana, quando potremo vedere affrontata e risolta questa problematica?".
Lo stesso dicasi per il rifacimento del giardino: "Non chiediamo il rifacimento del giardino per uno o due eventi all'anno che potrebbero tenersi a scuola, anziché nell'antistante centro sportivo, ma per il benessere e la sicurezza quotidiana dei nostri figli" spiega Gabriele Battagliarin, presidente del Consiglio di Istituto." E' legittimo attendersi il rifacimento dell'intero giardino, anziché della sola area giochi dedicata alla scuola d'infanzia, prima dell'avvio del prossimo anno scolastico?"
E' vero, entrambi i plessi appartenenti all'Istituto Comprensivo Don Orione - quello di via Iseo e quello di via Fabriano - hanno visto negli anni scorsi interventi che ne hanno finalmente reso dignitose le pessime condizioni in cui versavano. Perché non fare quel passo in più restituendo alla scuola tutto il suo potenziale? E chiudere davvero quella crepa, non solo rattopparla.

(da ChiamaMilano, 27 maggio 2016, senza firma) 

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