il nostro indirizzo di posta elettronica --> unacrepaincomune@gmail.com <-- scriveteci

26 marzo 2015

Milano, la situazione degli edifici in città e le conseguenze del Decreto Mutui di Regione Lombardia (di A. Pozzi)

L'edilizia scolastica milanese, uno dei temi che seguiamo da anni, è anche uno di quelli più caldi per la città: tante volte abbiamo parlato di edifici in condizioni pietose, di chiusure, trasferimenti temporanei di intere classi o scuole, plessi che da tempo attendono piccole e grandi riqualificazioni, a volte anche lavori e ricostruzioni andate a buon fine. Ma la lista è ancora lunghissima, perché il patrimonio scolastico della città, almeno quello edilizio, è quasi sempre vetusto e mal (ma)nutenuto.
Giusto ieri, in occasione di una seduta congiunta delle commissioni Lavori Pubblici e Istruzione a Palazzo Marino, convocata per un aggiornamento sulla programmazione dei lavori di edilizia scolastica l'assessore comunale ai Lavori pubblici Carmela Rozza ha riferito sulla situazione attuale, commentando anche il decreto pubblicato sempre nella giornata di ieri dalla Regione Lombardia in attuazione al Decreto Mutui, che autorizza le Regioni a stipulare mutui trentennali per opere di ristrutturazione degli edifici scolastici con oneri di ammortamento a carico dello Stato. "Oggi la Regione Lombardia ha fatto una scelta sciagurata: ha deciso di premiare le gare al massimo ribasso" ha detto Rozza "ha emanato il bando su cui raccogliere le richieste di finanziamento e abbiamo avuto tre brutte notizie. Una di queste è che si assegna maggior punteggio ai progetti esecutivi al massimo ribasso, con un punteggio doppio rispetto agli altri. Io non so più come affrontare questo problema: tutti dicono che il massimo ribasso è una sciagura e poi la Regione lo sceglie. È una scelta sciagurata".
Uno dei criteri fissati dalla Regione, ha spiegato sempre l'assessore Rozza, prevede infatti che i progetti esecutivi al massimo ribasso ricevano 10 punti per la graduatoria fra gli interventi proposti dai Comuni per il finanziamento, mentre per gli altri progetti, preliminari o definitivi, il punteggio è di 5. "Non ci aspettavamo che venisse dato un privilegio proprio alle gare al massimo ribasso, considerando la battaglia che tutti stanno facendo su questo sistema. Noi veniamo dall'esperienza della gara per il Trotter, in cui abbiamo ricevuto proposte di ribasso fino al 64%. Di fronte a offerte così fortemente anomale noi abbiamo detto che non è una strada più' percorribile e grazie alla centrale unica degli appalti non ci siamo fermati: abbiamo chiesto verifiche su tutte le voci di costo presentate, siamo persino andati dai fornitori a chiedere se quei ribassi erano possibili, e due fornitori hanno disconosciuto i preventivi. Abbiamo fatto denuncia per falso in atto pubblico e cacciato le imprese fuori dalla gara". "Si deve decidere come si vuole che le imprese lavorino" ha incalzato Carmela Rozza, "e se nelle scuole vogliamo ritrovarci la sabbia invece del calcestruzzo. Il Comune ha scelto un'altra strada. Alla Regione bisognerà spiegare che quella per il massimo ribasso è una scelta sciagurata". Dalla maggioranza in consiglio è arrivata la proposta di una interrogazione sui criteri indicati dalla Regione, dall'assessore quella di una seduta congiunta delle commissioni comunale e regionale per affrontare il problema.
Entrando nel dettaglio dell'applicazione del decreto sugli istituti milanesi, Rozza ha spiegato che nessuno degli interventi di edilizia scolastica in città potrà essere finanziato interamente attraverso il Decreto Mutui del governo, poiché "il tetto massimo per ogni intervento, fissato dalla Lombardia in 5 milioni di euro, comporta che nessun intervento proposto da Milano possa essere finanziato interamente". Vale per gli interventi sulle scuole di via Viscontini e via Puglie, indicati dal sindaco Giuliano Pisapia come i primi candidati al sostegno deciso dal governo per l'edilizia scolastica, ma anche per quelli in via Hermada e via Magreglio: i primi due valgono rispettivamente 13 e 12 milioni di euro, i secondi 11 e 9,6 milioni.
"La mia non vuole essere una critica alla Regione Lombardia - ha sottolineato Rozza - perché altre Regioni hanno fissato un tetto ancora più basso, ma per Milano non è una buona notizia: dalle risorse del governo, che non ha peraltro ancora ripartito i fondi fra le Regioni, potrà essere coperta solo una parte degli interventi".
C'è poi un altro aspetto poco confortante: secondo quanto pubblicato nel bando, "possono essere finanziati progetti solo per una unica unità scolastica: avevamo ad esempio in programma un progetto di adeguamento delle barriere architettoniche su più istituti, non potremo presentarlo". Inseriti nel Piano delle opere pubbliche, per gli interventi per via Puglie e via Magreglio ci sono i progetti definitivi, per via Viscontini quello preliminare, per via Hermada quello esecutivo. "Abbiamo tenuto in stand by le gare per non rischiare di non poter partecipare al bando. Ora partiamo".
La scadenza per la presentazione delle richieste di finanziamento dalla Regione è fissata per il 10 aprile.
Nell'occasione di ieri, l'assessorato ai Lavori pubblici ha poi chiesto al consiglio comunale di inserire nel prossimo Piano delle Opere altri tre abbattimenti di scuole, oltre a quelli già previsti (ovvero, come detto sopra, via Viscontini e via Hermada; e interventi analoghi sono finanziati per via Martinelli, via Martinetti, via Ghini e via Betti 71): il primo per la scuola di via Strozzi, che al momento "teniamo monitorata e controllata", e altri due ancora da comunicare. Carmela Rozza, nel fare il punto sui lavori di edilizia scolastica in programma, ha spiegato anche che per il Trotter, dopo i ritardi legati alle anomalie emerse nelle offerte, si prevede di individuare il vincitore della gara ad aprile, "dopo Pasqua", per aprire il previsto "cantiere intensivo e finire tutto entro il 2016".
Le tempistiche in generale costituiscono un ulteriore problema in relazione al bando regionale: "Entro maggio ci dicono se finanziano le opere, entro settembre io devo avere appaltato" spiega l'assessore. "Peccato che, salvo si tratti di una procedura negoziata per un asilo di un paio di stanze, per qualsiasi appalto di un certo valore occorrono 8 mesi. Non è possibile che chi fa le leggi non sappia quali siano le regole che presiedono agli appalti: se il governo vuole davvero che si costruiscano le scuole, i tempi di gara devono rispettare le procedure".
Nel frattempo, annuncia che anche la scuola primaria di via Morosini chiuderà per lavori di rimozione dell'amianto: la copertura è messa male, l'analisi tecnica ha rilevato presenza di amianto "e abbiamo perciò deciso di chiuderla questa estate per una bonifica su tutta la scuola". Concluso l'anno scolastico, ha spiegato Rozza, l'amianto sarà rimosso completamente durante l'estate. Per la ripresa delle lezioni a metà settembre sarà riaperto il primo piano mentre i lavori proseguiranno sul secondo, ma a bonifiche ormai ultimate.
Antiniska Pozzi, ChiamaMilano, 19 marzo 2015

Nessun commento:

Posta un commento