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28 marzo 2014

Caro Miur, conoscere i dati sulle condizioni degli edifici scolastici è un diritto dei cittadini

I cittadini italiani hanno il diritto di conoscere i dati sulle condizioni degli edifici scolatici. Lo ha stabilito, finalmente, il Tar del Lazio il 19 marzo scorso con la sentenza 03014/2014 [clicca qui] che ha accolto il ricorso di [Cittadinanzattiva] contro il Ministero dell’Istruzione dell’Università della Ricerca che nel settembre 2013 aveva negato all’associazione l’accesso alle informazioni contenute nell’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica, a quelle raccolte attraverso la mappatura degli elementi non strutturali , nonché alle “informazioni analitiche relative alla presenza delle certificazioni di agibilità statica, di adeguamento sismico, igienico-sanitario, prevenzione incendi; la mappatura delle barriere architettoniche, la presenza di bagni per disabili, l’elenco degli interventi effettuati e da realizzare relativi alla rimozione di amianto; la presenza o meno del documento di valutazione dei rischi e del piano di evacuazione”.
La sentenza del TAR stabilisce inoltre in modo chiaro ed univoco che la “responsabilità della costituzione e dell’aggiornamento periodico della banca dati sebbene ciò debba avvenire con la collaborazione degli enti locali interessati” e ordina al MIUR di permettere “l’accesso civico a documenti, dati e informazioni (…) contenuti nell’Anagrafe dell’edilizia scolastica”. Viene inoltre ribadita la legittimità delle richieste di “documenti, informazioni e dati di cui sia stata omessa pubblicazione”.
La sentenza è dunque un passo in direzione della trasparenza.  Adriana Bizzarri, Coordinatrice Nazionale della Scuola di Cittadinanzattiva: “Per anni abbiamo chiesto a gran voce, in tutte le sedi, a tutti i Ministri dell’Istruzione dal 2002 ad oggi di conoscere le reali condizioni degli edifici scolastici italiani non per creare allarme sociale né con intenti scandalistici ma solo perché cittadini ed istituzioni sapessero, dati alla mano, quanto grave fosse la situazione dell’edilizia scolastica italiana, così come i nostri Rapporti annuali dimostrano; quali fossero le priorità degli interventi, a quanto dovesse ammontare l’investimento complessivo per la messa in sicurezza. Non siamo mai stati ascoltati. Cosa peggiore, non sono stati ascoltati i tanti genitori, comitati, studenti, personale della scuola che a noi si sono rivolti per poter essere rassicurati sul fatto che la scuola frequentata dai propri figli fosse sicura. Chiediamo al Ministro dell’Istruzione, On. Stefania Giannini di non opporsi a questo provvedimento e con lei al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, di avviare un’operazione di coerenza rispetto alla priorità attribuita alla scuola e all’edilizia scolastica, in particolare, e di trasparenza rispetto alle reali condizioni delle scuole”.

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