L'intervento di Antonella Loconsolo, presidente della Commissione Educazione - Istruzione - Edilizia Scolastica del Consiglio di Zona 9, all'assemblea pubblica "QUALE FUTURO PER LA SCUOLA MEDIA CASSINIS?" [clicca qui] del 10 giugno 2013
Buona sera a
tutti, intanto mi preme fare una premessa: della Cassinis ci siamo occupati a
lungo e a fondo, non tanto io personalmente, che fino a due anni fa me ne sono
occupata in quanto genitore, quanto il Consiglio di Zona 9, che costantemente,
anche durante la scorsa amministrazione, ha tentato di ottenere il rifacimento
di questa scuola che si trovava nella spiacevole condizione di non beneficiare
più della manutenzione ordinaria (perché messa in elenco per l’abbattimento e
la ricostruzione), ma di non ottenere nemmeno il provvedimento risolutivo che
ne ordinasse, appunto, l’abbattimento e la contestuale ricostruzione.
I passaggi
del CdZ 9, accanto alle proteste dei genitori e seguendo canali istituzionali, sono
stati continui e costanti. Purtroppo, ignorando lo stato dell’edificio di via
Hermada, la passata amministrazione ha dato in affitto a scuole private i due
edifici che avrebbero potuto ospitare agevolmente la scuola secondaria di 1°
grado Cassinis, e cioè l’edificio di via Val Cismon e quello di via Ciriè.
In questa
amministrazione si sono prese alcune importanti decisioni:
- Il 6 marzo 2013, durante una commissione educazione tenutasi presso la scuola, la vicesindaco De Cesaris e l’assessore Cappelli annunciavano che la scuola non avrebbe riaperto a settembre e che sarebbe partito un tavolo partecipato per decidere la sede provvisoria della scuola
- Si aprivano i lavori e venivano prese in esame alcune possibilità rivelatesi impraticabili per il no degli altri enti coinvolti (vedi Polizia di Stato per la sede di via Cesari 20) o per altri motivi (caserma Suzzani, sedi scolastiche date in affitto, ecc.)
- L’amministrazione, vista la contrarietà della scuola a dividersi su due plessi distanti (come ad esempio Cesari/Passerini), andava a restringere sostanzialmente il campo a tre ipotesi:
a)
Paolucci de’
Calboli
b)
Scuola
elementare di via Veglia
c)
Scuola media
di via Asturie
I genitori
rifiutavano decisamente l’ipotesi b) che sarebbe stata di pronto utilizzo e avrebbe
consentito l’ingresso dei bambini nella sede provvisoria il 1° settembre
La scuola
media di via Asturie dava la
disponibilità per sole 5 o 6 aule, rendendo impraticabile di fatto la scelta.
Per quanto
riguarda la sede di via Paolucci de’ Calboli l’amministrazione ha avvertito gli assessorati
coinvolti, che stanno operando allo scopo di spostare i servizi attualmente
allocati nell’edificio. Hanno inoltre provveduto al reperimento e
accantonamento dei fondi necessari ai lavori di ristrutturazione all’interno di
un appalto esistente (proprio al fine di evitare lungaggini burocratiche dovute
all’indizione di una gara apposita, ecc.). Non appena la sede sarà libera da
cose e persone inizieranno i lavori di ristrutturazione che richiedono un tempo
abbastanza limitato. La scelta di De’ Calboli quindi esclude di per sé la
possibilità di un trasferimento al 1° settembre, ma può far ritardare
tale trasferimento nel corso dei mesi di novembre o dicembre. Nel
frattempo, dovendo accendere il riscaldamento che è in condizioni ormai
gravemente compromesse, l’amministrazione garantisce che i tecnici
monitoreranno il servizio con particolare attenzione per tenere attivo
l’impianto fino alla data del trasferimento.
Abbattimento/ricostruzione
Per quanto
riguarda l’abbattimento e contestuale ricostruzione della scuola, ci è stato
assicurato che la Cassinis sarà la prima scuola ricostruita a Milano,
che è inserita nel PTO (Piano triennale delle opere) che però non può essere pubblicato
fino ad approvazione del bilancio (30 settembre). Per la scuola Cassinis si
ventila (e lo aveva già detto la vicesindaco nell’assemblea del 6 marzo, ma
anche nel 2012 erano stati diramati comunicati stampa in tal senso) la
possibilità di costruire la scuola con prefabbricati ad alta efficienza
energetica, cosa che consentirebbe la riduzione dei tempi di costruzione.
Se verrà scelta questa opzione sarà probabile che i tempi promessi per la
consegna del nuovo edificio saranno rispettati, altrimenti è probabile che si
accumulerà un ritardo di qualche mese, che farà scattare la consegna durante
l’anno scolastico 2016/2017 e non per l’inizio dell’anno scolastico, come
inizialmente si era detto.
Antonella Loconsolo, 10 giugno 2013
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