Come
noto, la scuola era stata
dichiarata “libera da amianto” dopo le verifiche del 2012 e del 2014. In questi stessi anni era stato effettuato il
consolidamento della
facciata e il rifacimento del refettori. Successivamente si erano resi
necessari ulteriori lavori di manutenzione (sistemazione delle pareti di
cartongesso delle aule, delle finestre, dei bagni). Ma
nella primavera del 2015 i lavori furono interrotti
poiché la ditta incaricata dei lavori aveva segnalato la presenza di
materiale sospetto.
I
rilievi confermarono che si trattava di amianto di tipo
floccato, ovvero spruzzato sul soffitto e sulle colonne della scuola,
classificato in rischio
Versar 1, il livello più elevato.
La scuola fu chiusa, le 8 classi della scuola media Pavoni trasferite al secondo piano del plesso di via Crespi 1, sede della scuola elementare Lambruschini (la scuola Pavoni era anche sede del CPIA 5 - Centro Provinciale Istruzione Adulti - trasferito presso i locali del Comune di viale Zara 100) [clicca qui].
Presso la sede dell'allora Consiglio di Zona 9 (oggi Municipio) si svolse nel settembre 2015 un incontro con l’Assessora ai Lavori Pubblici Maria Carmela Rozza e con l’Assessore Educazione e Istruzione Francesco Cappelli ai quali sottoponemmo 14 domande [clicca qui].
Fu chiaro fin da subito, a nostro parere, che il destino dell'edificio era segnato. Troppo importante l'investimento, circa 8 milioni di euro la cifra per il risanamento conservativo del plesso scolastico di via Crespi 40.
Anche se concordiamo nella necessità di guardare avanti, sarebbe interessante comprendere come mai nel 2012 la Pavoni fu dichiarata libera da amianto. Oltre al tema della tutela della salute (tutto da verificare), è da rilevare un danno economico non indifferente: successivamente al controllo l'Amministrazione effettuò dei lavori di manutenzione straordinaria per una spesa di circa 1,3 milioni di euro, spesa rivelatasi, con il senno di poi, del tutto inutile.
All'allora Assessora Rozza sottoponemmo il tema delle responsabilità. Sussistevano i presupposti per avviare eventuali procedure a tutela degli interessi dell'amministrazione (le verifiche presso le scuole milanesi, compreso la Pavoni, furono effettuate dalla società Veram Srl)?
Poche settimane dopo la pubblicazione dei nostri post, fummo contattati da una famiglia che aveva appena perso un figlio appena trentenne. Ci raccontò di una morte terribile, determinata da mesotelioma pleurico maligno, neoplasia associata all'esposizione all'amianto. Il ragazzo aveva frequantato la scuola media Pavoni. Un caso? Una coincidenza? Probabile. Anche se non è semplice appurarlo, è certo che Paolo (nome di fantasia), abbia incrociato l’amianto in età scolare. Sono la sua giovane età e le statistiche a indicarlo. Il ragazzo potrebbe aver inalato le fibre ovunque. Impossibile determinare quando e dove. Ma ci colpì questa coincidenza: la chiusura della scuola media frequentata da Paolo vent’anni prima e gli ultimi giorni di Paolo che si sovrappongono tragicamente [clicca qui].
Così come ci colpirono le preoccupazioni di un professore della scuola media Pavoni che nel suo blog, appresa la notizia della chiusura della scuola, espresse i timori di chi in quella scuola aveva insegnato raccontando un recente episodio: “l’anno scorso un alunno ha spinto un suo compagno contro la parete e, puffete!, la parete s’è aperta come fecero le acque con Mosè. C’è da riflettere, no?” [clicca qui].
Negli ultimi mesi la scuola Pavoni è tornata a far parlare di sè. L'edificio, abbandonato a stesso, è diventato rifugio di sbandati, senza tetto, disperati. La struttura è stata vandalizzata, è stato anche segnalato un principio di incendio.
La maggioranza che governa il Municipio 9 non ha ritenuto di inserire la ristrutturazione della scuola Pavoni tra le principali priorità e il Comune di Milano, sulla base di questa scelta, non ha inserito a bilancio la riqualificazione dell'edificio. Ma questa è storia recente, sulla quale torneremo con maggiori dettagli.
E' a questo punto che alcuni consiglieri del Municipio 9 con l'Associazione Genitori Scuola Pavoni [clicca qui], la dirigente del comprensivo Maffucci, l'oratorio Pavoni, la Parrocchia S.Giovanni Ev., Ancora Store e altre realtà territoriali, hanno organizzato una raccolta di firme per chiedere al Comune di intraprendere l'iter di bonifica e riqualificazione dell'edificio scolastico.
Raccolta di firme che sosteniamo con convinzione. Al momento i punti di raccolta sono i seguenti:
- Ancora Store di via Pavoni ang. B. Crespi;
- bar parrocchiale via Pavoni 10;
- panificio Il Forno di Alloni in via Imbonati 73;
- cartoleria di via Imbriani 40;
- edicolandia di via prestinari 6;
- Uroburo di via Thaon di Revel 19.
Per chi volesse conoscere meglio la situazione e firmare più informato, segnaliamo un incontro venerdì 30 giugno dalle 18:00 alle 19:00 presso Ancora Store in via Pavoni 12 (ang. Via Crespi).
La scuola fu chiusa, le 8 classi della scuola media Pavoni trasferite al secondo piano del plesso di via Crespi 1, sede della scuola elementare Lambruschini (la scuola Pavoni era anche sede del CPIA 5 - Centro Provinciale Istruzione Adulti - trasferito presso i locali del Comune di viale Zara 100) [clicca qui].
Presso la sede dell'allora Consiglio di Zona 9 (oggi Municipio) si svolse nel settembre 2015 un incontro con l’Assessora ai Lavori Pubblici Maria Carmela Rozza e con l’Assessore Educazione e Istruzione Francesco Cappelli ai quali sottoponemmo 14 domande [clicca qui].
Fu chiaro fin da subito, a nostro parere, che il destino dell'edificio era segnato. Troppo importante l'investimento, circa 8 milioni di euro la cifra per il risanamento conservativo del plesso scolastico di via Crespi 40.
Anche se concordiamo nella necessità di guardare avanti, sarebbe interessante comprendere come mai nel 2012 la Pavoni fu dichiarata libera da amianto. Oltre al tema della tutela della salute (tutto da verificare), è da rilevare un danno economico non indifferente: successivamente al controllo l'Amministrazione effettuò dei lavori di manutenzione straordinaria per una spesa di circa 1,3 milioni di euro, spesa rivelatasi, con il senno di poi, del tutto inutile.
All'allora Assessora Rozza sottoponemmo il tema delle responsabilità. Sussistevano i presupposti per avviare eventuali procedure a tutela degli interessi dell'amministrazione (le verifiche presso le scuole milanesi, compreso la Pavoni, furono effettuate dalla società Veram Srl)?
Poche settimane dopo la pubblicazione dei nostri post, fummo contattati da una famiglia che aveva appena perso un figlio appena trentenne. Ci raccontò di una morte terribile, determinata da mesotelioma pleurico maligno, neoplasia associata all'esposizione all'amianto. Il ragazzo aveva frequantato la scuola media Pavoni. Un caso? Una coincidenza? Probabile. Anche se non è semplice appurarlo, è certo che Paolo (nome di fantasia), abbia incrociato l’amianto in età scolare. Sono la sua giovane età e le statistiche a indicarlo. Il ragazzo potrebbe aver inalato le fibre ovunque. Impossibile determinare quando e dove. Ma ci colpì questa coincidenza: la chiusura della scuola media frequentata da Paolo vent’anni prima e gli ultimi giorni di Paolo che si sovrappongono tragicamente [clicca qui].
Così come ci colpirono le preoccupazioni di un professore della scuola media Pavoni che nel suo blog, appresa la notizia della chiusura della scuola, espresse i timori di chi in quella scuola aveva insegnato raccontando un recente episodio: “l’anno scorso un alunno ha spinto un suo compagno contro la parete e, puffete!, la parete s’è aperta come fecero le acque con Mosè. C’è da riflettere, no?” [clicca qui].
Negli ultimi mesi la scuola Pavoni è tornata a far parlare di sè. L'edificio, abbandonato a stesso, è diventato rifugio di sbandati, senza tetto, disperati. La struttura è stata vandalizzata, è stato anche segnalato un principio di incendio.
La maggioranza che governa il Municipio 9 non ha ritenuto di inserire la ristrutturazione della scuola Pavoni tra le principali priorità e il Comune di Milano, sulla base di questa scelta, non ha inserito a bilancio la riqualificazione dell'edificio. Ma questa è storia recente, sulla quale torneremo con maggiori dettagli.
E' a questo punto che alcuni consiglieri del Municipio 9 con l'Associazione Genitori Scuola Pavoni [clicca qui], la dirigente del comprensivo Maffucci, l'oratorio Pavoni, la Parrocchia S.Giovanni Ev., Ancora Store e altre realtà territoriali, hanno organizzato una raccolta di firme per chiedere al Comune di intraprendere l'iter di bonifica e riqualificazione dell'edificio scolastico.
Raccolta di firme che sosteniamo con convinzione. Al momento i punti di raccolta sono i seguenti:
- Ancora Store di via Pavoni ang. B. Crespi;
- bar parrocchiale via Pavoni 10;
- panificio Il Forno di Alloni in via Imbonati 73;
- cartoleria di via Imbriani 40;
- edicolandia di via prestinari 6;
- Uroburo di via Thaon di Revel 19.
Per chi volesse conoscere meglio la situazione e firmare più informato, segnaliamo un incontro venerdì 30 giugno dalle 18:00 alle 19:00 presso Ancora Store in via Pavoni 12 (ang. Via Crespi).
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