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20 aprile 2015

Edilizia scolastica: tutto bene per la Ministra, il governo c'è, i soldi pure ...

Dopo il crollo della scuola di Ostuni (ma ricordiamo anche i crolli di Bagheria [clicca qui], Sanremo e Manerbio [clicca qui] per limitarci alle ultime settimane), la Ministra dell’Istruzione Stefania Giannini ha risposto durante il [question time] alla Camera dei Deputati di mercoledì 15 aprile 2015 ad un’interrogazione parlamentare (M5S) sulla sicurezza nelle scuole di studenti e docenti.

La registrazione video dell'intervento della Ministra Giannini [clicca qui] (dal minuto 43:26 al minuto 50:26).





Riportiamo dal Sole24Ore del 18 aprile 2015:
Dopo aver ricordato «la costituzione dell’osservatorio per l’edilizia con compiti specifici di programmazione» e «l’avvio dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica, che sarà resa pubblica il 22 aprile», il ministro dell’Istruzione ha snocciolato i numeri delle risorse messe in campo dall’esecutivo per le scuole belle, nuove e sicure.
«Le azioni già avviate – ha spiegato – si muovono su tre livelli fondamentali: la sicurezza delle scuole, l’adeguamento strutturale e l’abbellimento e l’edificazione di nuovi edifici ove necessario. Nel primo caso abbiamo stanziato finora in tutto 540 milioni che hanno consentito 2.264 interventi già realizzati, di cui 692 di messa in sicurezza e altri 1.636 aggiudicati e da realizzare nei prossimi mesi. All’adeguamento strutturale – ha continuato Giannini – sono riservati 280 milioni effettivi che sono stati programmati per un totale di 17mila interventi nei prossimi 2 anni, incluso questo. Infine, il grande programma di mutui della Bei per un complessivo ammontare di 940 mln e 4mila interventi previsti». Questo «dà la misura dell’intervento imponente del governo a cui si associano – ha aggiunto il ministro – le misure contenute nel Ddl La Buona Scuola, in cui 300 milioni sono utilizzabili per la costruzione di nuove scuole e 40 per il monitoraggio. Mi sembra – ha concluso – un’azione complessiva, strutturale che ci auguriamo potrà evitare episodi come quelli tristemente ricordati».
Una risposta che non ha soddisfatto i deputati di M5S, secondo i quali «di fronte a una situazione di allarme il governo nel Def prevede di tagliare da qui al 2020 lo 0,2% del Pil destinato all’istruzione» e «a fronte di un fabbisogno per l’edilizia scolastica di diversi miliardi di euro, prevede investimenti per soli 130 milioni nei prossimi 5 anni» con fondi «che tra l’altro, sono il frutto di provvedimenti di precedenti governi». 

L’utilizzo di gran parte dei fondi previsti [per l’edilizia scolastica] è ancora tutto sulla carta. Tanto per fare un esempio, il “decreto mutui”, già previsto dall’ex ministro Maria Chiara Carrozza e che secondo il Miur permetterà di investire 940 milioni, è arrivato inGazzetta più o meno un mese fa, ma ancora si attendono i decreti attuativi. Si fa attendere anche il provvedimento per sbloccare i 350 milioni disponibili per le ristrutturazioni energetiche delle scuole, più volte dato per imminente dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, mentre ancor più in ritardo è l’utilizzo dei 300 milioni Inail , previsti da un decreto del “fare” di luglio 2013 e inseriti nel ddl sulla Buona Scuola. Sul fronte del fondi Pon, infine, per la programmazione 2014-2020 le scuole, dice il Miur, possono contare su un budget di 380 milioni. Tutte risorse che, però, sono ancora da programmare. 
(Alessia Tripodi, IlSole24Ore, 18 aprile 2015)

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