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12 aprile 2012

Milano: pronto il piano d'emergenza per salvare cinquanta scuole

Rassegna stampa: dalla prima pagina de La Repubblica di oggi.
Tetti da rattoppare, bagni da sistemare, pavimenti da sostituire: ma il bilancio di quest’anno mette a disposizione soltanto 12 milioni. I soldi non bastano per i lavori in tutti i 200 istituti.
Sono i lavori più urgenti, quelli indispensabili per curare gli 'acciacchi' delle scuole gestite dal Comune: tetti da rattoppare, bagni da ristrutturare, pavimenti da sostituire, cortili da risistemare, facciate e pareti da ritinteggiare e, in molti casi, serramenti da cambiare. Un lungo cahier de doléances arrivato dai quartieri e dalle direzioni scolastiche che Palazzo Marino ha raccolto. E ha trasformato in un elenco di priorità per far partire, dall’estate, i cantieri. I primi quindici edifici sono già stati individuati e riguardano le zone 3 e 4: dal Corvetto a Città Studi.
Un piano di manutenzioni urgenti che, quest’anno mette a disposizione 12 milioni di euro per fare interventi che, mano a mano, verranno stabiliti anche per tutte le altre zone e che potrebbero riguardare, alla fine, una cinquantina di casi.
È la seconda fase del progetto partito con un censimento delle scuole che cadono a pezzi.
Tutti cantieri che le direzioni scolastiche e le Zone hanno definito prioritari: 200 in tutto tra cui, però, scegliere.
Perché il bisogno c’è, ma in tempi di crisi siamo arrivati alla definizione delle priorità delle priorità.
È in base a quell’elenco di malanni che i tecnici hanno iniziato a stilare gli indirizzi che, nel 2012, si trasformeranno in cantieri.
Con un metodo che l’assessore ai Lavori pubblici Lucia Castellano definisce 'nuovo': «Con il vicesindaco Guida abbiamo voluto condividere con i quartieri e le scuole gli interventi da cui partire e lo abbiamo fatto in modo trasparente e oggettivo».
Per capire l’urgenza è stato utilizzato una sorta di indice di valutazione matematico e i fondi saranno distribuiti equamente. 
L’assessore Castellano incontrerà oggi le Zone 3 e 4 per proporre la lista finale: qui, appunto, sono stati individuati i primi 15 lavori per un importo di 3 milioni. Tra questi, il più ingente riguarda 600mila euro per gli infissi del plesso di via Colletta; altri 500mila euro per rifare i bagni e sostituire le finestre in via Morosini; 600mila euro saranno divisi tra l’elementare e la media di via Pisacane.
Poi si andrà avanti per coprire il resto della città.
Nelle Zone 1, 5 e 6, ad esempio, le richieste riguarderebbero lavori per 17 milioni; i tecnici, per ora, hanno ristretto le priorità a 17 scuole e 6,5 milioni ma si dovrà scendere. Tra questi: 900mila euro per rifare la copertura, le grondaie e le facciate in via Baroni, altri 700mila anche per bonificare il sottotetto dai piccioni che creano problemi igienici in via Pestalozzi.
Fin qui le manutenzioni giù urgenti.
Altri 6 milioni sono stati stanziati nel 2012 per bonificare le scuole dall’amianto e Castellano promette anche la partenza di quattro interventi per rifare ex novo altrettante strutture. Compreso il complesso di via Pisa a cui l’ultimo terremoto ha dato il colpo di grazia: dovrebbe essere demolito quest’anno e, con il bilancio, dovrebbero essere stanziati gli 8 milioni per la ricostruzione.
La necessità sarebbe ben altra: almeno 200 milioni per rifare 26 prefabbricati.
Il consigliere comunale del Pd Marco Cormio ha presentato un ordine del giorno per chiedere al governo uno stanziamento straordinario e una deroga al Patto di stabilità: «Le esigenze sono tante. Basti pensare che il Comune gestisce 527 plessi: 261 hanno tra i 30 e i 60 anni e 99 sono ancora più vetusti».
 di ALESSIA GALLIONE

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