L’istituto alberghiero “Da Vinci” ha un’ala che resta inutilizzabile, solo la parte non danneggiata continua ad ospitare studenti, ma dal 2010 la palestra in fase di realizzazione è sotto sequestro. Alla primaria “Francesco Rossi” a Paganica, una parte della popolazione studentesca è rientrata mentre un’altra sta ancora nei moduli provvisori. Il liceo classico a palazzo Quinzi non esiste più: là dentro è tutto distrutto. Le uniche scuole pubbliche che sono tornate a vivere, in un luogo diverso da dov’erano, realizzate ex novo, sono la “Roio”, costruita grazie ai fondi della Caritas e la scuola dell’infanzia a Case di Bazzano donata dalla Fiat. La “Mariele Ventre” nel quartiere periferico di Pettino e la scuola di Arischia, frazione dell’Aquila, sono state demolite e ora saranno ricostruite.
Silvia Frezza, oltre che docente, è anche referente del Comitato “Oltre il Musp”. “Tutti hanno promesso: il sindaco Massimo Cialente ma anche tutti gli altri enti. L’ultima vicenda riguarda il Masterplan della nostra futura scuola. C’è stato un percorso partecipato fatto con l’architetto Mario Cucinella. A marzo 2016 abbiamo depositato il Masterplan in Comune ma non si è mosso niente. Il cronoprogramma prevede 178 settimane. E’ passato un anno ma non abbiamo visto ancora nemmeno gli espropri dei terreni. Eppure i soldi, secondo il Comune ci sono: sarebbero 44 milioni. Perché non iniziano ad usarli?”.
Tre anni dopo, nel 2013, arrivano 44 milioni: “Sono di competenza per il nostro Comune ma si tratta di soldi che non sono ancora in cassa. Oggi ne abbiamo sedici, gli altri sono ancora nelle mani del governo. Io sto chiedendo i soldi per fare i progetti. In questo momento avrei potuto rifare alcune scuole ma sono rimasto bloccato dalle lungaggini burocratiche”, spiega il primo cittadino. Ma questo non è l’unico tema: “Abbiamo dovuto rifare ripetutamente le gare d’appalto. Lo scorso anno è uscito un nuovo decreto, entrato in vigore il 19 aprile. Ho dovuto ritirare i bandi e rifarli sulla scorta di questo nuovo provvedimento. Abbiamo ricominciato per la quarta volta l’iter per rifare il bando. Questa situazione non riguarda solo le scuole. All’Aquila non è partita alcuna opera pubblica”.
La situazione è andata meglio altrove. Secondo i dati dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dei comuni del cratere per quanto riguarda il piano scuole il 40,9% degli interventi previsti è in fase di esecuzione. Resta un 38,7% di edifici ancora in progettazione. Proprio ieri Cittadinanzattiva, in occasione del premio “Vito Scafidi”, ha denunciato, alla presenza della ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, che su oltre 19mila scuole situate in zona a rischio sismico, di 14.270 non si sa se siano adeguate sismicamente. “Inoltre, dei 187 milioni di euro raccolti con l’otto per mille del 2016 a gestione statale di cui, approssimativamente, 37,4 per l’edilizia scolastica, non sappiamo – ha spiegato Adriana Bizzarri – quale utilizzo sia stato fatto. La legge 107/2015 ha nei fatti vanificato l’opzione di destinarli all’adeguamento sismico e all’efficientamento energetico, modificandone la procedura e affidando tale erogazione ad apposito decreto ministeriale del Miur”.
di Alex Corlazzoli, il fatto quotidiano, 6 aprile 2017
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